Se la presenza di immagini generate dall’intelligenza artificiale nei risultati di Google Immagini è diventata un fastidio, ci sono alcuni trucchi e strategie per ridurre la quantità di immagini create artificialmente che si incontrano durante le ricerche visive.


Perché evitare le immagini AI su Google Immagini

Negli ultimi anni, le immagini generate da AI sono aumentate notevolmente in quantità e qualità. Strumenti come DALL-E, Midjourney, e Stable Diffusion hanno reso la produzione di immagini AI facilmente accessibile anche agli utenti meno esperti, portando così a un’invasione di immagini AI nei risultati di ricerca. Sebbene queste immagini possano offrire una qualità sorprendente, non sempre rappresentano fonti affidabili o contenuti autentici.


Come identificare le immagini AI su Google Immagini

Il primo passo per limitare la presenza di immagini AI è imparare a riconoscerle. Le immagini AI spesso presentano:

  • Dettagli irreali o distorti: parti del corpo o oggetti sembrano non rispettare la proporzione o la prospettiva.
  • Tematiche o stili estremamente artistici: a volte troppo perfetti o surreali.
  • Elementi ripetuti o sovrapposti in modo innaturale, poiché le reti neurali tendono a sovrapporre caratteristiche ricorrenti.

Utilizzare gli operatori di ricerca per evitare le immagini AI

Un trucco semplice ma efficace per evitare le immagini generate da AI è l’uso dell’operatore di ricerca “prima” su Google Immagini. Questo permette di escludere le immagini generate da AI a partire da una certa data, poiché molti dei più sofisticati generatori di immagini sono emersi dal 2021 in poi.

Esempio pratico: filtro “prima:2022”

  1. Invece di cercare semplicemente un termine, ad esempio “cavaliere medievale”, prova a inserire “cavaliere medievale prima:2022”.
  2. Questa ricerca limiterà i risultati a immagini caricate prima del 2022, riducendo così la probabilità di visualizzare contenuti generati da AI.

Altri suggerimenti per affinare la ricerca su Google Immagini

Usare termini specifici e dettagliati

Per evitare immagini AI, è utile essere specifici nella ricerca. Ad esempio, inserire dettagli come “fotografia autentica” o “illustrazione classica” può aiutare Google a filtrare meglio i risultati, concentrandosi su contenuti più autentici.

Escludere parole chiave rilevanti

Se si desidera evitare certe tipologie di immagini, si può utilizzare il simbolo “meno” (-) per escludere determinate parole chiave. Ad esempio:

  • Cercando “cavaliere medievale -AI -digital” si ridurranno le probabilità di trovare immagini di origine digitale o create da AI.

Alternative e strumenti utili per filtrare i risultati

Siti di immagini d’archivio

Alcuni siti web di immagini d’archivio come Unsplash, Pexels o Pixabay offrono filtri che limitano l’uso di immagini AI. Sfruttare queste piattaforme per trovare contenuti visivi autentici è un’altra strategia da considerare, specialmente per progetti che richiedono immagini di alta qualità e originali.

Estensioni del browser e tool di terze parti

Esistono estensioni del browser e strumenti di terze parti che analizzano i metadati delle immagini, individuando elementi che potrebbero indicare la creazione da AI. Tra questi troviamo:

  • PhotoDNA: analizza la “firma digitale” di un’immagine per verificarne l’autenticità.
  • Deepware Scanner: identifica contenuti manipolati o generati digitalmente, inclusi contenuti deepfake e immagini AI.

In conclusione

Limitare la presenza di immagini AI su Google Immagini è possibile con alcune accortezze e l’uso di strumenti specifici. Grazie a filtri di ricerca, operatori temporali e piattaforme alternative, è possibile migliorare la propria esperienza di ricerca visiva e trovare contenuti autentici che rispecchiano meglio le intenzioni di chi cerca.

Di Alex Reynolds

Giornalista tecnologico e analista di tendenze digitali, Alex Reynolds ha una passione per le tecnologie emergenti, l'intelligenza artificiale e la cybersecurity. Con anni di esperienza nel settore, offre approfondimenti dettagliati e articoli coinvolgenti per appassionati e professionisti della tecnologia.